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Una nuova stagione di telefilm sull’hip hop: ecco quali sono

29-09-2015 Marta Blumi Tripodi

Una nuova stagione di telefilm sull’hip hop: ecco quali sono

Ottobre: è tempo di serie tv che ricominciano, ma anche di nuovi progetti annunciati per la stagione estiva successiva. Quest’anno, in particolare, le serie di derivazione urban saranno parecchie: al momento ci sono almeno cinque show da non perdere (e non è detto che la lista si esaurisca qui).

Il primo della lista, almeno in termini di qualità, è sicuramente Power, ideato e prodotto da 50 Cent per il canale via cavo Starz (lo stesso di Spartacus: sesso, sangue e violenza assicurati, quindi). La seconda stagione è andata in onda quest’estate ed è già stato rinnovato per una terza, anche perché per Starz, che ha cominciato da relativamente poco a produrre serie tv, è stato un record di ascolti. Power racconta la storia di James St. Patrick, aka Ghost, un uomo d’affari apparentemente impeccabile che in realtà è il maggiore spacciatore di New York e lavora soltanto per riciclare il denaro proveniente dal suo traffico di droga. Anche Fiddy recita in un ruolo minore, ma soprattutto si occupa della colonna sonora, davvero notevole: il mood del telefilm è una via di mezzo tra Training Day e i migliori film di Spike Lee, perciò è da non perdere.

Molto meno riuscito è invece Empire, una specie di polpettone in salsa hip hop più adatto alle casalinghe bianche che agli appassionati di rap (qui trovate una recensione completa, se volete farvi un’idea). La seconda stagione è ricominciata settimana scorsa su Fox, e come sempre racconta le vicende della Empire Records, fondata da una specie di alter-ego di Jay-Z che deve decidere a quali dei tre figli lasciare le redini dell’etichetta. A differenza del precedente la colonna sonora (prodotta da un irriconoscibile Timbaland) è sconsigliatissima, perché è davvero bruttina.

Altro telefilm molto discusso e surreale è Black Jesus: il creatore è Aaron McGruder, più noto come fumettista e inventore delle strisce di The Boondocks. La serie parla di Gesù, che però in questo caso è nero, è nostro contemporaneo e i suoi miracoli li compie a Compton, tra un bong e un cypher. Blasfemo e irriverente, ma non sempre particolarmente azzeccato, il serial è arrivato già alla seconda stagione ed è in onda su Adult Swim.

In arrivo anche The Get Down, un progetto di Netflix ambientato alla fine degli anni ’70: racconterà le origini della cultura hip hop (ve ne avevamo già parlato qui). Per ora non si sa ancora molto, a parte che debutterà sugli schermi USA nel 2016 e sarà diretto da Baz Luhrmann, il regista di Moulin Rouge e Il grande Gatsby. Potrebbe quindi essere un capolavoro assoluto o una pacchianata invereconda, fatto sta che Netflix di solito cura fino al dettaglio tutti i suoi prodotti, quindi si può ragionevolmente immaginare che sarà un ottimo serial (si parla dello stesso network che ha prodotto House of Cards e soprattutto il capolavoro Narcos, per intenderci; a proposito, quest’ultimo racconta la vera storia di Pablo Escobar ed è destinato a fare innamorare tutti i fan di Nas).

Last but not least la donna del momento, Nicki Minaj, ha appena firmato un contratto con la ABC per produrre una comedy ispirata alla sua infanzia nel Queens degli anni ’90: il progetto, almeno sulla carta, sembra molto simile al compianto Everybody hates Chris, che raccontava invece l’infanzia di Chris Rock nella Bed-Stuy degli anni ’80. Non si conosce ancora titolo o release date, ma si sa che la produzione è già alla ricerca dell’attrice che dovrà interpretare la giovane Nicki.

E a proposito di Everybody hates Chris, una delle comedy black più riuscite del nuovo millennio: se anche voi vi sentite orfani della serie da quando ha chiuso i battenti, sappiate che dall’anno scorso c’è un validissimo sostituto, sempre in onda su ABC. Si intitola Black-ish e racconta i drammi di un padre di famiglia afroamericano che cerca di instillare un po’ di orgoglio nero nella sua famiglia, che invece è sempre più omologata alla società bianca. Tra gli attori degni di nota c’è Laurence Fishburne e soprattutto il piccolo Miles Brown aka Baby Boogaloo, che nella realtà è il figlio di Wildchild dei Lootpack.