HOTMC

Bill de Blasio racconta il suo rapporto con l’Hip-Hop

05-11-2013 Pietro Mantovani

Bill de Blasio racconta il suo rapporto con l’Hip-Hop

Bill de Blasio è il nuovo sindaco di New York. Dopo dodici anni di Bloomberg e diciannove di amministrazione repubblicana, New York ha scelto un sindaco democratico. Di origini tedesco-italiane (ma non manca di sottolineare solo la sua discendenza italiana), con moglie di origini caraibiche, ha fatto dell’aiuto ai giovani e alle minoranze le sue battaglie principali. Si è battuto in particolare contro il programma “stop-and-frisk”, per il quale la polizia newyorkese è autorizzata a fermare e perquisire chiunque basandosi sul solo ragionevole sospetto. Neanche a dirlo, la grande maggioranza dei perquisiti è composta da afroamericani e latini.

De Blasio conferma la sua sensibilità per le questioni sociali in una recente intervista a XXL, in cui racconta la sua amicizia con Russell Simmons, grande sostenitore della sua campagna, e parla dei suoi artisti hip-hop preferiti.

“Ci siamo incontrati anni fa attraverso l’attivismo politico che condividiamo – racconta de Blasio a proposito di Simmons -, anche Russell crede che dobbiamo combattere le ineguaglianze e riavvicinare le comunità e la polizia. Ammiro il suo lavoro a favore della giustizia sociale, nella promozione dell’educazione e di uguali diritti per tutti. […] Mi piacerebbe anche entrare in contatto anche con Talib Kweli, – continua il neo sindaco – è cresciuto a Park Slope, dove vivo con mia moglie e dove abbiamo cresciuto i miei figli. Ha una forte coscienza sociale”.

Quando gli viene chiesto se si è mai appassionato all’hip-hop risponde di essere un gran fan di Granmaster Flash, Kurtis Blow, e tutti gli artisti old-school. Ma il suo artista newyorkese preferito è Jay-Z: “è cresciuto a Marcy e diventato uno dei più grandi artisti ed imprenditori del nostro paese, il suo successo e il suo duro lavoro sono un’ispirazione per tutti i newyorkesi”. Mentre, se ve lo state chiedendo, nella Wu-Tang il suo favorito è GZA: “non è solo un grande liricista, ammiro anche il suo lavoro nel cercare coinvolgere gli studenti afroamericani e latini nei programmi di scienze”.

Ha tutta l’aria di una captatio benevolentiae, ma non si può dire che il neo eletto sindaco non si sia preparato.