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Assassin: l'intervista

08-10-2007 Haile Anbessa

A ridosso dell’uscita del suo ultimo lavoro Gully Sit’n, abbiamo intervistato l’artista che ultimamente imperversa di più in tutte le dancehall del mondo: Assassin!

Haile Anbessa: perché hai scelto questo nome?

Assassin: sai, me lo sono guadagnato ai tempi della scuola. Durante le prime competition, per via delle mie liriche, mi hanno soprannominato Assassin! Battevo tutti!

H.A.: ho letto che hai un diploma in business management. È vero?

A.: sì corrisponde al vero. È un titolo che si ottiene dopo 3 anni di duro studio.

H.A.: perché allora hai scelto di intraprendere la carriera artistica piuttosto che dedicarti a ciò per cui hai studiato?

A.: beh è la musica che mi ha scelto. È stata una cosa naturale. È sempre stata parte di me. E l’incontro con Spragga Benz ha ulteriormente velocizzato le cose.

H.A.: quali sono le tue maggiori influenze musicali?

A.: su tutti Spragga Benz, Buju Banton, Shabba Ranks, Bounty Killer e Luciano.

H.A.: artisti piuttosto eterogenei come stile. Come riesci a farli conciliare?

A.: amo la musica in tutti i suoi aspetti, ecco.

H.A.: il tuo approccio alla dancehall è molto più “positive” rispetto a quello di altri artisti. Perché questa tua scelta?

A.: è il mio atteggiamento di sempre. Sai non tutti sono portati per l’hardcore più estremo e tirato così come non a tutti piace questo genere. Io mi rivolgo a questo pubblico.

H.A.: cosa mi puoi dire delle faide che molto spesso nascono tra voi artisti dancehall? Come le vivete in Giamaica?

A.: beh sai è insito nella dancehall questo elemento. Questo spirito di competizione. Cantando un certo tipo di cose è inevitabile. Alcune volte però accade che sia solo per farsi un po’ di pubblicità. Come in America.

H.A.: e tu ti sei mai trovato in questo tipo di situazione?

A.: sai quando partecipi alla dancehall in maniera attiva la competizione è tutto. Bisogna sgomitare per diventare qualcuno! Ma parlo sempre a livello artistico si intende!

H.A.: due parole sul tuo nuovo album.

A.: che dire. Gully Sit’n è pura dancehall. Una scarica di energia! Vivamente consigliato!

H.A.: è il tuo secondo album questo vero?

A.: esatto. Il primo è stato Infiltration sempre per Vp.

H.A.: cosa è cambiato rispetto al tuo precedente lavoro Infiltration?

A.: Gully Sit’n è un disco più maturo rispetto agli esordi. È anche leggermente più aggressivo e tirato. Puro spirito dancehall.