Gli Skatalites sono forse la band giamaicana più celebre di sempre. All’interno del suo organico ha raccolto autentiche leggende che hanno fatto la storia della musica in levare, fin dai primi anni Sessanta. Hanno subito nel corso degli anni, per ovvi motivi, tantissimi cambi di line up ma sono ancora qui pronti a far scatenare il pubblico di mezza Europa con i loro ritmi immortali. Alla vigilia del loro mini tour in Italia siamo riusciti a raggiungere Ken Stewart, l’attuale tastierista della band, a cui abbiamo rivolto qualche domanda veloce.
Haile Anbessa: di nuovo in tour. Instancabili. Presto in Italia. Che rapporto avete con il pubblico qui?
Ken Stewart: Sì, abbiamo cominciato il tour in Francia suonando in dieci show differenti e poi ne abbiamo avuto uno in Svizzera. Quasi tutti gli show hanno registrato sold out, le vibes sono buone e il pubblico ha apprezzato molto la line up attuale dato che abbiamo trovato un buon affiatamento dopo quattro anni assieme. Con l’Italia abbiamo da sempre un rapporto speciale e ci fa sempre piacere suonare qui. Per chi volesse venirci a vedere siamo domani al Villaggio Globale di Roma e poi il 30 marzo a Perugia, il 31 a Parma e infine il 2 aprile ad Alessandria.
H.A.: The Skatalites sono una delle band più vecchie e famose in Giamaica. Puoi dirmi come siete nati?
K.S.: The Skatalites si sono formati quando autentici talenti musicali si sono incontrati in studio per registrare pezzi per i sound system del tempo. Le loro canzoni poi divennero così celebri che la gente voleva sapere chi si celasse dietro quelle melodie. Così iniziarano ad esibirsi live e già nel 1964 avevano praticamente registrato in ogni studio della Giamaica. Hanno quindi registrato letteralmente migliaia di brani con nomi come Bob Marley, Jimmy Cliff e Toots and the Maytals, solo per nominarne alcuni.
H.A.: chi sono i membri originali ancora nella band?
K.S.: L’unica che ancora viene in tour regolarmente con la band è Doreen Shaffer. Lester Sterling adesso ha 81 anni e ogni tanto suona con noi in eventi molto speciali ma non partecipa più a lunghi tour.
H.A.: cosa rappresentano gli Skatalites oggi?
K.S.: sai gli Skatalites non suoneranno mai più come i membri originali degli anni Sessanta. Si sono susseguite varie line up nel corso del tempo ma questo non significa che il significato storico della band sia venuto a mancare. Quando suoniamo abbiamo quasi una funzione pedagogica nei confronti del pubblico per fare capire come la stessa musica si sia sviluppata nel corso degli anni. La musica è eterna e ha radici nel Blues, nel Jazz, nel Cha-Cha, nel Merengue e in molti altri ritmi latini e africani. Tutto è iniziato in giorni in cui la gente amava particolarmente armonia e melodie non tanto più in uso al giorno d’oggi. Molte persone però ancora apprezzano lo ska nella sua forma più pura e proprio per questo siamo in grado di portare avanti la nostra tradizione, sempre sulla cresta dell’onda come il primo giorno.
H.A.: cosa pensi quindi nella musica in Giamaica al giorno d’oggi? Là qualcuno ascolta ancora lo ska?
K.S.: Lo ska naturalmente non ha più appeal come un tempo sull’isola. In Giamaica tutti ascoltano dancehall o ragga che è molto più incentrata sul beat piuttosto che sulla melodia o sulle armonie.
H.A.: state lavorando a qualcosa di nuovo in studio?
K.S.: abbiamo appena pubblicato un cd intitolato Platinum Ska. Siamo molto concentrati sulla dimensione live anche se siamo in contatto con tantissimi artisti con cui collaborare in un prossimo futuro.