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Speciale under 21: l’hip hop come non l’avete mai letto

23-01-2014 Gabriele Sessa

Speciale under 21: l’hip hop come non l’avete mai letto

Nota a cura della redazione di Hotmc: Qualche giorno fa, come capita spesso, abbiamo ricevuto la mail da un ragazzo che chiedeva di collaborare con Hotmc. E come capita spesso, gli abbiamo risposto di raccontarci qualcosa di lui e di spiegarci il perché ci teneva tanto a scrivere per noi. E qui la sorpresa: Gabriele ha solo tredici anni, ma ha tantissima voglia di fare e la sua passione per l’hip hop fa impallidire buona parte dei cosiddetti veterani. Perciò gli abbiamo chiesto se avesse voglia di scriverci un articolo in cui spiegava l’hip hop dal punto di vista di un suo coetaneo. Lo trovate qui sotto, e crediamo che in un periodo storico in cui i ragazzini vengono fin troppo spesso accusati di non aver capito nulla della cultura hip hop, tutti dovrebbero leggere le sue parole e riflettere attentamente. Ma lasciamo con piacere la parola al diretto interessato…

“Ahahahaha, che ne vuoi capire? Cosa ne vuoi capire? Zitto e vai a bere il latte, bimbo”. Classica risposta che mi danno su un social, quando si parla di hip hop: eccerto, io ho 13 anni ,di hip hop che ne voglio capire? A dirla tutta tento di capirne il più possibile!

In ogni caso, ho notato che più che altro non è il fatto del “Capire” a disturbare i vecchi fan e i vecchi artisti (i migliori per me; tranne per un po’ di bigottismo), è il fatto del “Rispecchiarsi” nelle parole… Ma io questa cosa non l’ho mai capita (le canzoni invece si!). Gli esseri umani sono tutti diversi l’uno dall’altro, e la musica è l’espressione di un pensiero, di una storia accaduta a chi canta; ogni persona under 18 ha vissuto le stesse cose e ha le stesse idee? Non credo!

Quindi, è normale che io non mi rispecchi in tutto (oddio, a 13 anni in poco o nulla), ma è questo il punto: se mio padre ha una storia di vita vissuta che mi può raccontare per darmi un insegnamento, io non mi ritroverò in questa storia, bensì ragionerò su di essa. Magari la farò mia, magari no … magari la terrò presente a vita, magari la dimenticherò il giorno dopo! E’ regolare, direbbe Il Turco; I rapper sono fratelli maggiori, sono padri (spirituali s’intende; tranne Turi, lui potrebbe essere nostro padre in tutti i sensi!), loro parlano, sta a noi capire oltre la poesia delle parole e ragionarci sopra.

Quindi, vorrei porre fine alla guerra fredda di internet e dei vari social: per noi ragazzi (per me di sicuro, poi per gli altri non so) l’hip hop è un aiuto nella nostra crescita morale e spirituale… E’ un continuo insegnamento. Ma ancora, se oggi sono qui a parlarvi di hip hop, con lo stesso amore che c’è tra madre e figlio, è perché io, di questa cultura, mi ci sento figlio. Non è lei un aiuto morale? Un rifugio? Un insegnante di vita? Sì ,lo è. Non è la madre tutte quelle cose già elencate…? Sì, lo è!

E’ tutto collegato!

Questo lavoro di crescita spirituale lo dovrebbe compiere chiunque, anche i fan, senza criticare gli altri: un insegnamento potrebbe sostituire miliardi di critiche (ammetto che i giovani di oggi sono permalosi e se qualcuno gli dà un consiglio la vedono come un’offesa, credendo che solo le loro idee siano giuste… ma questa è colpa del modo in cui crescono). Bisogna che si cammini tutti insieme e per mano,l’uno con l’altro.

In rappresentanza dei ragazzini che supportano hip hop, eccomi. Ho 13 e faccio la Hip Hop Life School! I miei 10 professori sono:

1 Colle der Fomento
2 Gente De Borgata
3 Co Sang
4 Francesco Paura
5 E-Green
6 Nitro
7 Kiave
8 Rocco Hunt
9 Clementino
10 Noyz Narcos

APPRTENEZA – AMORE – IMPEGNO – PASSIONE – FILOSOFIA DI VITA! = HIP HOP