Per la mitologia greca Euterpe era nientemeno che la musa della musica, dimensione eletta per questo antico popolo che assicurava lo stesso scorrere del tempo, l’ordine prestabilito e il cosmo. Come nella dimensione greca non poteva mancare la musica, così nell’ormai lunga e prolifica carriera di File Toy non può mancare mai l’ispirazione a sonorità old school, rivisitate progressivamente ed in parte in chiave moderna: è proprio questa ricerca ambivalente nei due ambiti del mondo classico che ispira questo suo sesto disco. Non fraintendiamoci però, il disco parla di tutt’altro rispetto al pantheon greco ed il titolo assume più che altro un’accezione simbolica, dato che i testi sono incentrati su opinioni, pensieri e denunce alla società, a sé stesso e a ciò che gli gira attorno, sempre attraverso una raffinata ricerca lirica. Il disco inoltre, che ha come suo coprotagonista Dj Rogo alle macchine, potrebbe essere decisivo per il suo futuro: inizia a balenare nella testa del rapper la possibilità che questo sia il suo ultimo lavoro. Dopo i trascorsi con la Cernobyl Crew, l’affiancamento a Glory Hole ed i vari album da solista, con qualche domanda molto veloce File Toy ci ha dato la possibilità di viaggiare nella costruzione di questo suo Euterpe.
Luca Stardust: La figura di Euterpe che citate nel titolo vuole essere un immagine simbolica di alcuni valori che voi cercate di non tradire. È abbastanza chiaro che il vostro obiettivo non sia cambiare o seguire le tendenze di oggi, ma offrire musica estemporanea e che vi rispecchi. Cosa aggiunge quindi al percorso di File Toy e Dj Rogo questo disco e cosa può offrire secondo voi agli ascoltatori?
File Toy: Rispetto al mio percorso, Euterpe aggiunge tanta maturità e consapevolezza. Cerca di arrivare all’ascoltatore come un messaggio che tende a spiegare come la musica sia sì estemporanea, ma allo stesso tempo ricorda anche qual è il sound di una cultura che comunque non disdegna affatto l’evoluzione.
L.S.: Domanda molto basilare per entrare nel vivo del progetto: da dove è nata l’idea di creare un intero disco insieme?
F.L.: Nasce da un’idea folle di Dj Rogo, che ha voluto rischiare chiedendomi di realizzare un disco insieme (ride). Spero che la sua scelta sia stata azzeccata, ma non spetta a me dirlo.
L.S.: Nell’ambito strettamente musicale, Dj Rogo ci offre carrellate di campioni che sorreggono tutto il peso delle parole: questa fedeltà al campionamento, arte che sta tornando anche tra le nuove leve, rappresenta la sua inesauribile fonte d’ispirazione. Proprio per questo a cosa ti sei ispirato e com’è andata questa volta la ricerca dei titoli?
F.L.: Sì, i campioni sono parte integrante della ricerca del titolo per me. Mi approccio alle tracce perdendomi nel suono e cercando di capire quale emozione susciti in me, parto quasi sempre dal ritornello – che nella maggior parte delle volte da il titolo al pezzo. La tematica in pratica la capisco mano mano che ascolto il beat, non prima.
L.S.: Le immagini riportate a parole attraversano i più svariati ambiti, dal mondo del writing all’hardcore, fino ad una profonda ricerca interiore, tratti che ritroviamo anche musicalmente. Viene quindi spontaneo chiedersi in che maniera vi siete confrontati in studio e chi ha dato i vari imput…
F.L.: Diciamo che una volta che Rogo mi ha proposto Euterpe come titolo, mi ha poi lasciato abbastanza libero. Avere come tema la Musa della musica non ha complicato troppo il lavoro, visto che appunto bisognava parlare di musica. Tutto il resto è venuto fuori come ha sempre fatto negli altri dischi: ho semplicemente fatto uno storytelling della mia vita, di conseguenza ho scritto seguendo emozioni e sensazioni che ho realmente vissuto.
L.S.: Al livello di scrittura invece, emerge uno stile classico e raffinato, stile che si fa portavoce di una stesura sempre più ricercata. Come ti relazioni proprio nella stesura e come è cambiato nel tempo il tuo rapporto con quest’ultima?
F.L.: Come dicevo prima, parto dal ritornello, in modo da capire bene la tematica. Una volta che ho il ritornello procedo con le strofe, ma non è stato sempre così; una volta scrivevo di getto, senza pensare troppo alla forma, ma mi accorgevo che non sempre arrivavo a farmi capire come volevo. Una delle fortune è avere come amici persone quali Claver Gold, Mr Gaz – il boss della Glory Hole Records, la mia etichetta – e Dj West, che con tanta pazienza hanno cercato di farmelo capire.
L.S.: Infine, avete intenzione di portare il disco in giro per i palchi? Avete già idee o date programmate?
F.L.: Ho suonato a Trieste in apertura agli Onyx qualche giorno fa, e stiamo programmando una presentazione a San Benedetto. Per il resto ci saranno sicuramente un paio di instore in stile File Toy, quindi non in Mondadori (ride), ma chiunque volesse un live di Euterpe, beh, basta che mi scriva e io parto.