Abbiamo intervistato la giovane band friulana dei The Young Tree, all’indomani dell’uscita del loro album Seed.
Haile Anbessa: come è nata la band?
Young Tree: la band è nata dall’idea di Niccolò, Giordano, Flavio ed Eugenio (ex-componenti dei Rebel Bricks) di iniziare una collaborazione con il cantante Maury Lion.
H.A: raccontatemi dell’incontro tra Rebel Bricks e Maury Lion…
Y.T.: Giordano e Maury sono cugini ed entrambi hanno la stessa passione, il reggae. Due anni fa i Rebel Bricks si sono sciolti e così è nata subito l’idea di una collaborazione e da lì a poco si sono uniti i due progetti, dando vita ai The Young Tree.
H.A.: come vi siete appassionati alla musica reggae?
Y.T.: quasi tutti i membri hanno ascoltato musica reggae fin da giovani.
H.A.: parlatemi del nuovo disco Seed…
Y.T.: Seed è il nostro primo disco e tratta argomenti delicati come la discriminazione e l’emarginazione sociale, l’irrazionalità e l’incoerenza della gente, che dà più spazio alle parole che ai fatti e la determinazione che la gente comune deve avere per raggiungere determinati obiettivi. I brani sono quindi tutti incentrati su una denuncia sociale, con particolare attenzione rivolta all’introspezione. È un disco reggae ricco di influenze musicali che spaziano dal rock al jazz.
H.A.: collaborazioni nel disco? Come sono nate?
Y.T.: nel disco ci sono diverse collaborazioni, la prima con Bunna, leader degli Africa Unite, con cui siamo entrati in contatto grazie al nostro amico Luca Bragagnolo, videomaker che ha lavorato con Africa Unite, Subsonica e molti altri artisti e che ha curato la regia del videoclip del nostro primo singolo “Every Man”.
Bunna da subito si è dimostrato entusiasta del progetto.
La seconda è con Paolo Narduzzo, bassista degli Universal Sex Arena, che un giorno passava per caso in studio dove stavamo registrando e si è proposto di suonare della parti di lap steel su un nostro brano.
L’ultima con Sista Val, cantautrice francese amica di Fabrice, titolare della nostra etichetta Gebre Tsadik Records, che ci ha proposto una collaborazione.
H.A.: influenze maggiori?
Y.T.: le influenze sono tantissime, da Bob Marley ai Groundation agli artisti reggae più recenti come Chronixx, Protoje.
H.A.: con chi vi piacerebbe duettare?
Y.T.: con Nina Zilli, Alborosie, Train To Roots e molti altri.
H.A.: progetti futuri?
Y.T.: stiamo già pensando al secondo disco, c’è diverso materiale in cantiere.