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Sanremo 2016: sicuri che i rapper siano andati male? Un’analisi del televoto

16-02-2016 Marta Blumi Tripodi

Sanremo 2016: sicuri che i rapper siano andati male? Un’analisi del televoto

Negli ultimi giorni, com’è normale, si sono susseguite da parte dei siti specializzati una serie di analisi sulle performance dei rapper in gara a Sanremo 2016 (come tutti sapete, erano Clementino e Rocco Hunt). Secondo alcuni commentatori, la loro prova non sarebbe stata particolarmente efficace soprattutto alla luce della classifica finale: Clementino settimo, Rocco Hunt nono. Insomma, i telespettatori non avrebbero apprezzato le canzoni in questione, dimostrando il fatto che non erano particolarmente belle e azzeccate e che il rap italiano è inevitabilmente in declino, almeno per il grande pubblico. Eppure… Proprio sicuri che le cose siano andate così?

Analizziamo il funzionamento dei voti. Nelle prime due serate della kermesse canora, la classifica veniva determinata per un 50% dal televoto e per un 50% dalla sala stampa (ovvero tutti i giornalisti accorsi a Sanremo, che seguono la gara da un’apposita area all’interno dell’Ariston). Idem per la terza, dedicata alle cover; nella quarta, i 16 big in finale (tra cui appunto Rocco e Clementino) venivano giudicati, citiamo dall’informatissimo TvBlog, “dal televoto (che pesava per il 40%), dalla Giuria di Esperti (30%) e dalla Giuria Demoscopica, composta da 6000 persone rappresentanti di un campione di consumatori e acquirenti di musica, acquistata su qualunque tipo di piattaforma”. Per l’ultima serata, “azzerati i precedenti voti, nuova votazione con sistema misto, sempre con Televoto (40%), Esperti (30%), Demoscopica (30%)”.

La cosiddetta giuria di esperti era formata da diverse personalità, non tutte provenienti dal mondo della musica e/o necessariamente ferrate in fatto di musica, almeno all’apparenza. Presidente della giuria, Franz Di Cioccio della PFM (classe 1946); seguono Laura Valente, ex voce dei Matia Bazar (classe 1963), il regista Fausto Brizzi (classe 1968), la vedova di Pavarotti Nicoletta Mantovani (classe 1969), la storica voce radiofonica Federico L’Olandese Volante (classe 1950), l’ex veejay e presentatrice televisiva Valentina Correani (classe 1982), il compositore e figlio di Mina Massimiliano Pani (classe 1963) e l’ex veejay e presentatrice Paola Maugeri (classe 1968). Insomma: i musicisti presenti in giuria sono tre su otto, e l’età media dei membri è di circa 50 anni, nessun under 30 e una sola under 40. Non ci è dato di sapere i criteri con cui è stato selezionato questo comitato e perché sia stato preferito un membro piuttosto che un altro. La giuria demoscopica, invece, è stata selezionata tra coloro che ACQUISTANO musica; cosa che tendenzialmente esclude tutti coloro che scaricano illegalmente e/o ascoltano su Spotify – il che può essere considerato giusto o meno, ma comunque è un dato da tenere presente.

Fatte queste doverose premesse, andiamo ad analizzare i voti sera per sera. In quella di martedì scorso, in cui era in gara Rocco Hunt, la sua canzone Wake Up! si è piazzata al primo posto sia secondo la classifica del televoto che secondo quella della sala stampa. Nella seconda serata con protagonista Clementino, invece, in base al televoto Quando sono lontano è seconda, mentre per la sala stampa è penultima a parimerito con Alessio Bernabei (piazzamento finale, quinta in classifica):

Nella seconda serata, invece, Clementino nella prima manche è secondo in base al televoto e primo, con percentuali altissime, nella sala stampa, ottenendo il primo posto nel suo girone. Rocco Hunt, al contrario, è il primo per televoto e il secondo per la sala stampa, ma il risultato non cambia: anche lui stravince nel suo girone. Confrontandosi con gli altri vincitori delle varie manche, però, entrambi non riescono a portare a casa il risultato: nel giudizio finale, sommando i voti di entrambe le provenienze Clementino è terzo e Rocco Hunt quinto.

Terza sera, dove la sala stampa non può più esprimere giudizi, ma in compenso votano anche la giuria demoscopica e la famosa giuria di esperti di cui sopra, oltre al televoto da casa. In base a una combinazione di televoti della sera stessa e delle classifiche delle precedenti serate, più i voti di demoscopica ed esperti, Rocco Hunt è secondo, Clementino nono.

Arriviamo all’ultima serata, la pietra dello scandalo, in cui i voti precedentemente ottenuti vengono azzerati e ricontati da capo sempre sulla base dei giudizi delle giurie demoscopiche, di esperti e televoto. Come è evidente dalla tabella, a pesare sulla vittoria degli Stadio è soprattutto il voto della giuria di esperti, che assegna alla band un 45% di preferenze, mentre solo un 10% e poco più del televoto e della giuria demoscopica accordano la loro preferenza al gruppo. Per televoto, Clementino sarebbe quinto (mentre per la giuria degli esperti è ottavo, o sesto a parimerito, e per quella demoscopica solo tredicesimo); Rocco Hunt, invece, in base al televoto è nono, così come per la giuria demoscopica, mentre in base al voto degli esperti è solo tredicesimo, o decimo a parimerito che dir si voglia.

La domanda sorge spontanea: che è successo per capovolgere la situazione tra le prime due serate, in cui il televoto premiava i due rapper dandoli per sicuri trionfatori, e la finale? Sicuramente alcuni effetti sono fisiologici (alcune canzoni ci suonano perfette al primo ascolto ma magari al quarto ci hanno già stancato), altri sono legati al normale andamento del televoto (dopo aver votato una volta, non è detto che la gente abbia voglia di votare anche nelle serate successive), ma sicuramente pesa moltissimo il giudizio complessivamente negativo della giuria di esperti. Il che non sarebbe troppo sconvolgente, se non fosse appunto che la composizione della giuria di esperti ha un’età media parecchio alta – come d’altronde è alta quella dei vincitori, gli Stadio – e non sembra particolarmente aggiornata sulla musica di oggi. Questa sarebbe la classifica finale se il voto fosse dipeso solo da questa giuria:

1. Stadio – Un giorno mi dirai (45%)
2. Caccamo/Iurato – Via da qui (10,63%)
3. Enrico Ruggeri – Il primo amore non si scorda mai (8,75%)
4. Francesca Michielin – Nessun grado di separazione (6,88%)
5. Noemi – La borsa di una donna (4, 38%)
5. Elio e le Storie Tese – Vincere l’odio (4,38%)
6. Patty Pravo – Cieli Immensi (3,75%)
6. Clementino – Quando sono lontano (3,75%)
7. Irene Fornaciari – Blu (3,13%)
7. Arisa – Guardando il cielo (3,13%)
8. Lorenzo Fragola – Infinite volte (2,50%)
9. Dolcenera – Ora o mai più (1,88%)
10. Rocco Hunt – Wake up! (1,25%)
11. Annalisa – Il diluvio universale (0,63%)
12. Alessio Bernabei – Noi siamo infinito (0,00%)
12. Valerio Scanu – Finalmente piove (0,00%)

Insomma, un appello agli organizzatori per l’anno prossimo: va bene la giuria di qualità, ma che ne dite di selezionare i membri all’interno di una fascia socio-demografica più ampia e con competenze musicali più variegate, e soprattutto che non comprenda in gran parte i soliti presenzialisti da salotto che vengono convocati a pontificare quando si parla di musica in tv?