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La leggenda di Max Romeo

06-07-2014 Haile Anbessa

La leggenda di Max Romeo

Quando un pezzo di storia suona a pochi chilometri di distanza da te è quasi impossibile dire no a questa chiamata all’appello. Si tratta di un autentico imperativo categorico…

Anche perché quando il pezzo di storia in questione si chiama Max Romeo e sulle spalle ha già 67 primavere la paura di non vederlo più esibirsi è grande, sempre adottando naturalmente tutti gli scongiuri del caso.
Proprio per questo motivo il prossimo sabato 12 luglio, armato di macchina fotografica e registratore, sarò in quel di Pinarella di Cervia, sulla riviera romagnola, per vedere esibirsi il grande Max nello scenario del Rock Planet che ultimamente sta regalando parecchie soddisfazioni agli amanti della buona musica.

E proprio ogni amante della buona musica dovrebbe staccare il biglietto di questo concerto e regalarsi un paio d’ore di questa esibizione incredibile perché Max Romeo, nonostante sia un artista reggae e quindi per certi versi di nicchia, ha fatto la storia della musica in generale e la sua Chase The Devil datata 1976, ad esempio, è una delle canzoni con più sample in circolazione di chiunque altra.

Maxwell Livingstone Smith è nato a Saint Ann Bay, lo stesso parish del grande Bob Marley, il 22 novembre del 1947. Iniziò la sua carriera come voce nel trio The Emotions non prima di avere passato l’adolescenza a lavorare in una piantagione di canna da zucchero poco fuori Clarendon.

Dopo essersi trasferito a Kingston attorno alla metà degli anni Sessanta conobbe il grande produttore Bunny Lee e adottò il suo nome d’arte proprio nel 1968. Iniziò a registrare delle sessioni con i The HippyBoys che presto sarebbero diventati i mitici The Upsetters e nonostante fosse già un devoto rasta, Bunny Lee lo obbligò a cantare la canzone dai forti contenuti espliciti Wet Dream. Fu un’autentica svolta perché la canzone fu bandita dalla BBC in Regno Unito e come sempre accade in questi casi, l’undeground decretò il grande successo della canzone e di Romeo. In quel periodo si schierò anche politicamente in maniera molto accesa con il People National Party e molte delle sue canzoni furono utilizzate come inni dal partito di sinistra giamaicano, su tutte Socialism is Love.

La consacrazione arrivò qualche anno più tardi con l’incontro con il mitico Lee Scratch Perry, con cui Max registrò autentici capolavori come Three Blind Mice, Sipple Out Deh e il suo relativo remix War ina Babylon e soprattutto Chase the Devil.

Le cose con l’eclettico produttore non volsero al meglio e quindi Romeo si trasferì a New York nel 1978. Qui si occupò addirittura della scrittura di un musical intitolato Reggae appunto, assieme al producer del musical Hair Michael Butler, e in cui recitò anche una parte. Negli Stati Uniti entrò in contatto anche con i Rolling Stones, con cui registrò dei cori su Dance contenuta nell’album Emotional Rescue del 1981 degli Stones. Per ricambiare il favore Keith Richards co-produsse l’album di Romeo Holding Out My Love to You, in cui il chitarrista degli Stones suonò diversi assoli.

Il resto è pura storia e Max è pronto a scriverne un’altra pagina in una calda serata di metà luglio in Romagna…