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Genova Per Voi: ecco i nomi dei semifinalisti rap 2014!

15-06-2014 Marta Blumi Tripodi

Genova Per Voi: ecco i nomi dei semifinalisti rap 2014!

Dopo il successo dell’anno scorso, giunge alla seconda edizione uno dei concorsi più interessanti del panorama musicale italiano: Genova per Voi, il primo talent dedicato ai songwriter. Due le categorie ammesse in gara: cantautori e rapper, finalmente con pari dignità artistica. Anche questa volta noi della redazione di Hotmc abbiamo avuto l’incarico di selezionare ventidue (anzi, ventitrè, scorrendo l’articolo fino in fondo capirete perché) semifinalisti scelti tra i più promettenti liricisti d’Italia. In questa lista troverete un po’ di tutto: dagli eroi dell’underground ancora sconosciuti al grande pubblico alle nuove leve che neppure voi avete ancora sentito nominare, dall’artista maturo e posato al ventenne con la fotta, dall’alfiere del suono hardcore fino a chi strizza l’occhio al pop. Come già sapete, a questo punto passiamo la palla alla commissione artistica di Genova per Voi, che sarà incaricata di scegliere gli 11 talenti che andranno a formare il dream team degli mc italiani e accederanno di diritto alla finalissima di Genova, in programma per il prossimo 27 settembre. In questa occasione, lo ricordiamo, dopo una tre giorni di prove aperte, incontri con la stampa e workshop una giuria di esperti (tra cui anche noi di Hotmc) sceglierà un vincitore, che si aggiudicherà un contratto di edizioni con Universal Music. Bando ai convenevoli, quindi, vi presentiamo in rigoroso ordine alfabetico, i semifinalisti dell’edizione 2014:

Dea (Sicilia)

Classe 1992, figlia di un pianista jazz, comincia a suonare il pianoforte a 4 anni. A tredici si avvicina all’hip hop, ma con un approccio molto particolare: mescola rap e parti cantate con grande naturalezza e abilità. Il suo talento richiama l’attenzione di Ghemon, che le presenta The Essence, altra giovanissima ed eccellente beatmaker italiana: insieme le due ragazze stanno lavorando a un album che uscirà nel 2015.

Easyone (Calabria)

Presentarlo in realtà è superfluo, perché lo conosciamo tutti: dopo una lunga militanza all’interno dei Kalafro passando per i vari exploit solisti, tra cui Mtv Spit e Capitan Futuro Rap Contest, recentemente si è fatto nuovamente notare insieme ai soci dj Daf Tee e Blo/B (già finalista durante la scorsa edizione di Genova per Voi) per il collettivo Maad Block. Sta inoltre terminando un album solista, la cui uscita è prevista per l’autunno.

Fabio Farti (Campania)

Cresciuto all’interno della storica crew napoletana TCK, dopo gli esordi da writer Fabio Farti si è trasformato in un rapper validissimo, molto apprezzato in tutta la scena campana e in generale in tutta la penisola. Oltre a mescolare italiano e dialetto, recentemente ha cominciato anche a mescolare sonorità rock e hip hop, tanto che il suo ultimo EP L’ora del risveglio, uscito un paio di settimane fa, può essere considerato uno degli esempi più riusciti di crossover in Italia.

Hegokid (Lombardia)

Già noto come il 50% dei Pesi Piuma, l’attività frenetica di Hegokid include diversi tape e street album, moltissimi live (anche in situazioni più mainstream, come il tour promozionale di Microsoft nel 2013) e perfino la conduzione televisiva su Hip Hop Tv in coppia con Dydo, il cui sodalizio artistico è ormai molto cementato: insieme hanno infatti fondato il progetto Murder King. È attualmente in studio per registrare il suo nuovo lavoro solista, La croce dei bravi ragazzi.

Johnny Roy (Lazio)

Chi frequenta l’underground romano (e non solo) lo conosce già molto bene: attivo fin dai primi anni 2000, membro della Red Lights Ent e successivamente anche della società segreta/crew Carati, è facile sentire i suoi colleghi citarlo come uno dei più validi (e spesso sottovalutati) mc italiani. E la stima di un collega vale molto più di qualsiasi altra cosa. Al momento è al lavoro sul suo album di debutto solista, Guerrasanta.

Lady Larri (Lazio)

Una delle mc più tecniche e capaci del panorama italiano, Lady Larri negli ultimi anni ha macinato jam, collaborazioni, contest, guadagnandosi un enorme rispetto da parte dei colleghi anche grazie alla sua profonda conoscenza del rap underground americano più oscuro e misconosciuto ai più; quello per intenditori, insomma. Anche lei è al lavoro sul suo primo album solista, che vedrà la collaborazione di numerosi beatmaker internazionali.

Lince (Piemonte)

Classe 1990, è una delle sorprese di questo concorso, nel senso che prima di ricevere la sua candidatura non lo conoscevamo neppure di nome. Apprendiamo dalla sua biografia che è stato parte del collettivo torinese Milizia Postatomica e che nel 2014 è uscito il suo secondo lavoro solista, Antitesimixtape, che vi invitiamo a recuperare e ascoltare perché ha degli spunti davvero molto interessanti (anzi, ci si stupisce di come sia riuscito a passare sotto silenzio fino ad oggi).

Manzish (Calabria)

Calabrese trapiantato a Firenze, si muove a cavallo tra rap e raggamuffin creando un mix davvero piacevole, fresco e originale. Ha alle spalle un’importante attività live, anche come opening act per artisti reggae italiani e internazionali, e una folta serie di singoli pubblicati negli anni: l’ultimo album ufficiale, Da Catanzaro a…, è uscito nel 2012 per Audioplate Records.

Marti Stone (Abruzzo)

Classe 1992, già nota per il sodalizio con mc Nill (anche lei finalista alla scorsa edizione di Genova per Voi), Marti Stone ama da sempre mescolare hip hop e musica elettronica e, dopo aver macinato un gran numero di live nella sua zona e in giro per la pensiola, si è fatta notare da Piotta, che con la sua etichetta La Grande Onda ha prodotto il suo album d’esordio #SBDT, uscito appena qualche settimana fa.

Mastino (Lombardia)

Ecco il motivo per cui quest’anno i semifinalisti sono 23 e non 22: abbiamo deciso di includere nuovamente Mastino, che l’anno scorso era arrivato alla finalissima ma aveva dovuto saltarla perché proprio in quei giorni si apprestava a diventare papà per la seconda volta. Un’assenza più che giustificata, insomma. Ora che Adam e Ryan sono un po’ più grandicelli, ci è sembrato giusto permettergli di ritentare la sorte partendo dalle semifinali.

Mirko Miro (Sicilia)

Mirko Miro è un altro di quei nomi che da sempre ricorrono nei discorsi di chi ama il rap fatto bene. Ha collaborato più volte con dj Gruff (partecipando anche al Valvarap e al Valvabeat), è stato in tour con Clementino, ha realizzato in coppia con dj Skizo l’album Leggende metropolitane e qualche mese fa si è esibito durante la megajam al Leoncavallo per festeggiare i 40 anni della cultura hip hop: con un curriculum così, impossibile non includerlo nella rosa dei 22 semifinalisti.

Murubutu (Emilia Romagna)

Il cantastorie per eccellenza dell’hip hop italiano è senz’altro Murubutu. Classe 1975, nei primi anni ’90 contribuisce a fondare una delle crew più longeve d’Italia, La Kattiveria, e da allora non si è più fermato, contribuendo ad alzare il livello della poetica della scena italiana con il suo rap didattico, l’arte dello storytelling e i continui riferimenti alla letteratura e al cantautorato “alto”. Un vero punto di riferimento per chi vuole arricchire di contenuti i propri testi.

Oyoshe (Campania)

Nonostante la giovane età (classe 1991) Oyoshe è già da anni un vero e proprio punto di riferimento per la scena hip hop di Napoli. Oltre ai numerosi lavori solisti come mc e al sodalizio con Dekasettimo per il progetto Broke’n’Spuork, ricordiamo anche l’album Bring da Noise, realizzato come beatmaker, che vedeva ospite la crème della scena underground americana e che ha avuto ottimi riscontri sia qui che oltreoceano. Attualmente è fuori con un album ufficiale dal titolo Stand up.

Overkill Army (Liguria)

Collettivo ligure attualmente rappresentato da 3 mc e un dj (à la Beastie Boys, insomma). Gli Overkill Army, ovvero Soft, Trasgy, Alo e Xjobba, sono originari dell’area di Savona, hanno numerosi live alle spalle e un album ufficiale, Teste di nicchia, uscito nel 2012.

Radici Urbane (Liguria)

Genovesi e giovanissimi, questi tre mc sono attivi da relativamente poco (il loro primo lavoro risale al 2012), ma hanno già avuto modo di farsi conoscere e apprezzare moltissimo nella loro zona, tanto che uno dei loro ultimi singoli, il banger Motherfunkerz, ha raggiunto oltre 30.000 views in pochi mesi. Ciascuno dei tre porta parallelamente avanti anche una carriera solista.

Rei (Lazio)

Anche lei parte della storica crew romana Red Lights Ent, ha cominciato a bazzicare la scena hip hop italiana fin dagli anni ’90, mentre il suo debutto nel rap risale al 2002, con il duo al femminile Video Girlz Ai. Da allora Rei ha proseguito con una lunga carriera solista, coronata quest’anno da un sodalizio con il decano dei producer italiani Iceone. Al momento è al lavoro sul suo nuovo EP, diRei.

Remmy (Lombardia)

Non ha ancora compiuto vent’anni, quindi per forza di cose la sua biografia è piuttosto corta, ma scrive e rappa da quando aveva quattordici anni e ha già all’attivo due mixtape e un EP, che gli sono bastati per farsi notare e apprezzare per l’abilità lirica e la grande poesia dei testi. Sta lavorando al suo primo album ufficiale, Come il mare d’inverno.

Sandro Su (Molise)

Altro caposaldo dell’underground italiano, da anni vive a Trieste, ma è cresciuto tra Molise e Abruzzo dove ha avuto modo di conoscere e frequentare alcuni dei più apprezzati esponenti della scena anni ’90 (Lou X e Cuba Cabbal su tutti). Di recente si è fatto notare per la sua collaborazione con dj Color, che tra qualche mese sfocerà in un album dal titolo Hungerplan.

Smania Uagliuns (Basilicata)

Anche noti come “Gli Outkast italiani”, definirli dei semplici rapper sarebbe riduttivo: cresciuti in una scena regionale praticamente autarchica (i rapper dalle loro parti non sono poi molti) gli Smania Uagliuns suonano, cantano, compongono, arrangiano, e anche a livello visivo assomigliano più ai Parliament Funkadelic che ai Gangstarr. Dopo aver incantato la critica con il loro ultimo album TrogloDigital, continuano a mettersi in gioco con video sempre più lisergici e inaspettati (vedi Piaccio a Luca, uscito proprio oggi).

Soulcè (Sicilia)

Conosciuto anche per il sodalizio con il beatmaker ragusano Teddy Nuvolari, Soulcè oltre ad essere un rapper è anche un attore diplomato all’accademia di arte drammatica, ragion per cui gira l’Italia calcando sia i palcoscenici dei teatri che quelli dei concerti. Il suo rap è fortemente influenzato da questa sua duplice veste, tant’è che spesso propone una sorta di teatro-canzone in chiave rap. Qualche mese fa è uscito il suo ultimo EP sempre in collaborazione con Teddy Nuvolari, Pentadrammi.

Trich (Friuli Venezia-Giulia)

Rapper, beatmaker e ingegnere del suono, Trich è originario di Pordenone ma al momento vive a Parigi: è stata proprio la lontananza dalla scena italiana a fargli tornare la voglia di dedicarsi al rap dopo un lungo periodo di silenzio. Insieme al collega Mirty ha dato vita al progetto B.Regular e a settembre tornerà in Italia per lavorare sia a quello che al suo prossimo album solista.

Willie Peyote (Piemonte)

Willie Peyote arriva al rap nel 2004, dopo avere approcciato diversi altri generi musicali, e non lo molla più. Per fortuna, perché si è rivelato uno degli mc più originali ed eclettici degli ultimi anni. È anche parte del collettivo Funk Shui Project, di cui è la voce narrante: nell’ultimo anno è uscito sia con un progetto della crew, sia con un apprezzatissimo album solista, Non è il mio genere il genere umano.

Zanko (Lombardia)

Nato e cresciuto a Milano da genitori siriani, negli anni Zanko si è fatto conoscere sia come beatboxer che come mc: rappa correntemente in italiano, francese e arabo, e i suoi lavori si concentrano in maniera particolare su temi come multiculturalità, politiche di immigrazione e precarietà giovanile. La sua musica si distingue anche per il grande impegno che mette nella sensibilizzazione rispetto al dramma della guerra siriana. Il suo ultimo album, #PowerPopuli, è uscito qualche mese fa (e proprio in questi giorni esce il nuovo video Made in Terraneo).