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Qualche precisazione sulla vicenda di The Orthopedic

04-09-2013 Marta Blumi Tripodi

Qualche precisazione sulla vicenda di The Orthopedic

Come qualcuno di voi avrà notato, abbiamo rimosso dal sito alcuni degli articoli in cui si parla di The Orthopedic, tra cui una parte dell’intervista alla Machete Crew. Lo abbiamo fatto su richiesta dei suoi legali, che ci segnalano che dalla lettura dei nostri articoli si potrebbe evincere una nostra posizione discriminatoria e diffamatoria. Abbiamo assecondato la richiesta senza problemi, non avendo noi nessun interesse a distorcere fatti o arrecare danni gratuiti a nessuno, artista o non artista. E precisiamo che The Orthopedic oggi è legalmente senza macchia alcuna su questa vicenda: nulla è stato contestato nelle sedi giudiziarie opportune e quindi ogni ipotesi è priva di riscontro. Legalmente. Difatti, non abbiamo mai utilizzato la parola “plagio”. Per essere ancora più chiari: se nessuno ha fatto causa, e se un giudice non si è espresso per una condanna, a livello legale il fatto non sussiste.

Proviamo pertanto a rimettere ordine su una faccenda di cui molto si è discusso. Lo stesso avvocato di The Orthopedic ci ha chiesto di procedere alla pubblicazione di un articolo di rettifica, specificando che non esistono prove di alcun tipo circa qualsiasi forma di “colpevolezza” del suo assistito. Questo possiamo certamente confermarlo: non ci sono prove legali di colpevolezza per The Orthopedic. Assecondiamo perciò volentieri la richiesta di un articolo chiarificatore e aggiungiamo anche le nostre scuse, se in precedenza qualcuno potesse aver travisato il senso delle nostre parole. Per dovere di cronaca, però, e nella volontà di consentirvi di avere chiara una situazione che ha generato ampio interesse e dibattito, riassumiamo un’ultima volta i fatti – avvenuti sul web e ben noti a tutti – nella maniera più oggettiva possibile, e aggiornandoli ad oggi, così che ognuno possa farsene un’idea chiara: artisti, produttori, discografici, lettori.

All’inizio del 2013 viene pubblicato su YouTube il video del remix di We takin’ it back di Nitro: il beat è firmato proprio da The Orthopedic. Qualche tempo dopo, sotto il video compare un accusatorio commento in inglese che recita pressappoco così: “Sei davvero molto creativo! L’intero beat è fatto con il pacchetto di construction kit (ovvero una libreria di sample e synth preconfezionati, ndr) realizzato da FatLoud per FatLoops, hai solo aggiunto qualche scratch e cambiato il tempo. Il pacchetto è Dope Loops LA Beats Construction, ascoltate il demo su FatLoopShop da 45” in poi”. A sua volta, The Orthopedic replica in inglese: “È bello vedere tutti questi post. Peccato che tutti voi non sappiate che io produco da 2 anni questi construction kit, ma quei pochi che non mi seguono ovviamente non lo sanno”. L’utente in questione gli risponde: “Li ho contattati, dicono che non hanno mai sentito parlare di te e che l’uso di quel demo dal loro pacchetto per produrre un beat è una violazione dell’accordo di licenza di quel programma, quindi penso che ti contatteranno presto”.

Apriti cielo. Comincia una lunga diatriba.

La sera stessa, The Orthopedic pubblica su YouTube un lungo video di spiegazioni da 17 minuti in cui mostra alcuni contratti che proverebbero il suo rapporto di collaborazione con la FatLoud, società polacca, affermando di non poterli inquadrare da vicino per motivi di privacy. Spiega anche che spesso queste case di produzione subappaltano il lavoro ad altri collaboratori, e che quindi la FatLoud (che nel frattempo, subissata da richieste di chiarimento da parte degli ascoltatori italiani, dichiara sul suo profilo ufficiale Facebook di non avere mai sentito parlare di lui prima di allora) non può essere in grado di affermare con certezza se quel pacchetto è stato realizzato da lui o meno.

Il giorno successivo, FatLoud, presa visione del video, rilascia un lunghissimo comunicato stampa in inglese in cui pubblica la loro intensa corrispondenza via mail con The Orthopedic, dichiarando inoltre che:

a) non hanno mai lavorato con The Orthopedic e hanno l’assoluta certezza che il pacchetto è stato prodotto da un loro dipendente polacco, il producer Chumrok;

b) usare integralmente il demo di quel construction kit per la produzione di un beat è una violazione degli accordi di licenza, in quanto gli elementi di quella libreria di suoni possono essere usati solo come parte di una strumentale. La clausola, spiegano, è stata inserita per evitare la concorrenza sleale tra produttori realmente creativi e produttori che “barano” cercando un aiutino preconfezionato. Nel caso di The Orthopedic, lo ricordiamo, il sospetto era che avesse preso il demo di quella libreria di suoni (ovvero un brano “dimostrativo”, ideato dal creatore di quella libreria di suoni e utilizzato per presentare le potenzialità del pacchetto al pubblico) e lo avesse utilizzato così com’era, cambiando solo il tempo.

Dopo la diffusione del comunicato stampa in questione, The Orthopedic pubblica il seguente messaggio sulla sua pagina artista di Facebook: “Il brano We taking it back è stato prodotto utilizzando un sample pack, e a riguardo ci possono essere due punti di vista: artistico o legale. Nel primo si può onestamente dire che il mio gesto non è stato propriamente professionale. Che la creazione di un brano sia palesemente identica a quella di un altro non è bello. Mentre, sotto il secondo punto di vista, l’utilizzo di un sample kit per un progetto mixtape in freedownload è lecito e legale. Mi scuso se ho dichiarato di lavorare per la Fatloop e la YNK audio, preciso inoltre che il contratto che ho fatto vedere nel mio precedente video non riguardava le due compagnie. Sulla vicenda dell’uso del pack c’è, quindi, poco da aggiungere”. Afferma inoltre che cercherà di dimostrare la sua abilità di produttore pubblicando alcuni video di making beats, in cui ricrea davanti a una webcam le sue strumentali più famose spiegando come le ha ideate.

Dopo la pubblicazione di questo botta e risposta tra FatLoud e The Orthopedic, accadono varie cose. Nell’ordine:

– La Machete Empire, che aveva pubblicato il mixtape in cui era inserito il beat di cui stiamo parlando, modifica i crediti del brano, cambiando la dicitura da “Prod. By The Orthopedic” a “Prod. By Chumrok/FatLoud”. La FatLoud, società tuttora in attività, si ritiene soddisfatta dall’esito della questione e dalla risonanza mediatica del caso e sembra accantonare l’idea di fare causa a The Orthopedic.

– Alcune importanti produzioni discografiche in lavorazione, in uscita con le principali etichette specializzate in hip hop in Italia, decidono di togliere dagli album in uscita i beat di The Orthopedic (vedi il caso dell’album di Clementino, in uscita per Tempi Duri/Universal, o di Salmo, in uscita per Tanta Roba). Laddove l’album è già in stampa, come nel caso di Nex Cassel, viene rilasciato un comunicato che recita: “Nex Cassel ha lavorato a stretto contatto in studio con tutti i produttori del disco Come Dio Comanda, tranne nel caso del sopracitato The Orthopedic, con cui ha lavorato attraverso l’uso di posta elettronica. […] Lasciamo alla coscienza del produttore e alle sue eventuali comunicazioni la facoltà di associare la produzione musicale della traccia al proprio operato artistico, ma ci teniamo a precisare che Unlimited Struggle tutta condanna qualsiasi tipo di atteggiamento che pone i fondamenti per un ‘gioco sporco’ con i nostri artisti e con i nostri ascoltatori”. Qualcun altro invece, come Noyz Narcos, non elimina i brani prodotti da The Orthopedic dalla tracklist, ma sostituisce il suo nome con la dicitura generica “Prod. By pdm” (le iniziali del vero nome di The Orthopedic).

– Il celebre programma The Flow, in onda su Deejay Tv, decide di sospendere a tempo indeterminato la rubrica sul beatmaking curata da The Orthopedic, rimuovendolo dal cast. Non essendo mai stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale in merito, però, non sappiamo se questa scelta sia dovuta ai fatti in questione.

Dopo aver pubblicato un ultimo video di making beats il 26 febbraio 2013 The Orthopedic apparentemente smette per qualche mese di presidiare i suoi profili sui social network. Nello stesso periodo non giungono più notizie relative alla sua attività di produttore musicale e la stessa scena hip hop sembra non avere più notizie dirette su di lui. La sua, però, è una scelta momentanea: tornerà infatti palesarsi sulla sua pagina artista di Facebook il 2 luglio, giorno in cui annuncerà l’uscita del suo nuovo album Fake. Appena qualche giorno prima, ci giungeva in redazione la telefonata del suo avvocato con la richiesta di rimuovere i contenuti relativi ai fatti qui raccontati.

Fake, album contenente solo beat strumentali, non vede la partecipazione di nessun rapper ed è attualmente in vendita su iTunes a 9,90 euro. Sempre su iTunes era stato recentemente messo in vendita anche un singolo con il rapper Er Costa, Mors tua vita mea, registrato però nei mesi precedenti alla vicenda di cui vi stiamo parlando. La traccia è stata però rimossa dopo un paio di giorni su richiesta dello stesso Er Costa; è stata sostituita dalla sola versione strumentale.

In merito alla vicenda, inoltre, accogliamo anche la seguente dichiarazione di The Orthopedic che pubblichiamo così come ricevuta:

L’utilizzo dei sample contenuti in un pacchetto Royalty free implica, come da politiche di utilizzo, un utilizzo libero, indiscriminato e senza il dovere di registrazione Siae. Spieghiamo meglio: quando si usano dei “campionamenti”, ossia si utilizzano suoni o melodie che sono già stati proposti o composti da altri artisti, questi “campionamenti” sono soggetti al diritto d’autore. Questo vuol dire che, sebbene l’idea e il nuovo brano sia creato da un produttore diverso, il brano deve essere comunque riferito in parte all’autore principale. Quindi se si usa un campionamento di James Brown, il brano nuovo deve essere depositato alla Siae, ossia l’ente che tutela i diritti d’autore in italia, riportando comunque i crediti a James Brown e pertanto una parte dell’incasso dei dititti d’autore spetta a James Brown. I “campionamenti” Royalty free invece non necessitano di questo deposito proprio perché “free” significa libero, sprovvisto di royalty, quindi non bisogna versare o depositare in modo “vincolato” un brano. Questo uso di sample o campionamenti rende tutto più semplice e legale, proprio per non incorrere nel falso in dichiarazione e non dover provvedere a mille formalità di registrazione. Se io uso un campione di James Brown e in fase di deposito non registro o comunque non deposito i diritti d’autore al Sig. James Brown, posso essere citato a giudizio per “furto e appropriazione illegittima” di suoni o musiche per le quali non ho chiesto “permesso”.

Il kit usato per il brano We taking it back è stato composto utilizzando sample e campionamenti “ROYALTY FREE” quindi non soggetti a diritti d’autore,non soggetti a restrizioni e o legittimità di potestà. Su usano suoni che non hanno alcun vincolo sia a scopo libero che di vendita. In più le politiche di utilizzo dei campioni riportano chiaramente la dicitura di “vendita senza obbligo di citare l’utilizzo dei suoni e/o campionamenti. In più le case produttrici di questi kit garantiscono,o avrebbero dovuto garantire,l’assoluta privacy dei dettagli di utilizzo da parte degli utilizzatori dei suoni. Quindi in sostanza la violazione da parte della casa produttrice Fatloop/Fatloud nei confronti di The Orthopedic è stata di 3 punti:

-hanno fornito materiale soggetto a diritto di privacy ad enti non autorizzati alla diffusione di tali notizie
-false dichiarazioni e danno di immagine
-l’utilizzo è stato lecito e comunque in regola con le politiche di utilizzo.

Se proprio dovessimo riportare o comunque parlare di illegittimità e di illegalità, dovremmo citare tutti i campionamenti utilizzati dai vari produttori italiani e non, e che non vengono mai riportati in fase di registrazione Siae, pertanto perseguibili a norma di legge.

La vicenda che coinvolge invece l’etichetta Unlimited Struggle e i suoi componenti, le dichiarazioni mosse da DJ Shocca e Nex Cassell nei confronti di The Orthopedic sono invece da chiarire.
Appena iniziata la vicenda, il Sig Matteo Bernacchi in arte Dj Shocca, è uscito con un articolo sulla vostra testata, sempre scritto dalla Signa Marta Blumi, nel quale compariva la sua fotografia a braccia conserte (come a dimostrare la sua presa di posizione, e ovviamente quella delle persone correlate alla sua etichetta) e dichiarazioni inerenti l’uso di campionamenti dei quali lui fa ampio uso (saremmo tutti curiosi di sapere quali e quanti dei brani prodotti da lui sono stati registrati alla Siae riportando o riconoscendo l’utilizzo dei campionamenti ai rispettivi proprietari).
L’articolo poi riportava la loro “limpidezza” nelle produzioni e nella cultura HipHop-Rap, continuando e concludendo che uno dei brani prodotti da The Orthopedic per l’album di Nex Cassell , dal titolo Dalle spiagge alle strade, sarebbe comunque uscito nel cd che sarebbe dovuto uscire da li a poco.

Poco dopo sono usciti ulteriori articoli, anche su testate giornalistiche come La Stampa e il Giornale, nei quali The Orthopedic veniva accusato di essere scomparso e non reperibile nonché di furto dei brani che sarebbero stati prodotti per l’album di Nex Cassell.

Bene, quello che nessuno ha riportato ,anzi quello che il Sig Bernacchi e il Sig Nex cassell non riferiscono (anche ci sono dubbi sulle dichiarazioni di Nex Cassell vista l’amichevole telefonata che è intercorsa tra i due) è che:

-L’articolo scritto da Marta Blumi con la dicitura The Orthopedic VS Dj Shocca, riporta una versione dei fatti fuorviante.
Qello che il Sig Bernacchi non ha mai detto è che il Sig Bernacchi era stato avvertito, a seguito dell’uscita del primo articolo, che il brano non sarebbe stato autorizzato all’utilizzo viste le parole diffamatorie che erano state mosse nei suoi confronti.
Ci sono svariati messaggi telefonici in cui The Orthopedic vietava l’utilizzo delle strumentali per l’album di Nex Cassell. Ci sono poi i messaggi di risposta in cui il Sig Bernacchi si giustifica dicendo che l’articolo non conteneva nessuna minaccia in particolare nei confronti di The Orthopedic, ma riportava solo dei pensieri inerenti il discorso di Royalties.
(“gioco sporco” con i nostri artisti e con i nostri ascoltatori”, “DJ Shocca, Fid Mella, Frank Siciliano, Stokka, Big Joe, Zonta, Tony Madonia, sono solo alcuni dei produttori che negli anni hanno lavorato con noi e tutti, nessuno escluso, ha una solida gavetta durata in alcuni casi, anche 15 anni. Ognuno di loro tiene fede ad un codice morale e prima di essere fedele con i propri ascoltatori lo è con se stesso e con la propria musica, per offrire a tutti voi che ci ascoltate musica Onesta”.).

The Orthopedic non era assolutamente scomparso, non ha autorizzato l’uscita dei brani dichiarando anche che avrebbe proceduto per vie legali se l’album fosse andato in stampa riportando crediti a lui senza che ci fosse stata la sua autorizzazione. Il Sig Bernacchi ha però ritenuto opportuno fare di testa propria, rilasciando delle dichiarazioni diffamatorie e di parte. The Orthopedic ha poi contattato, a seguito dell’arrivo del messaggio da parte del Sig Bernacchi, personalmente Nex cassell , il quale ha cercato di placare il diverbio,riferendo la dichiarazione di Shocca frutto del proprio volere e decisioni, non avendo partecipato in alcun modo alla discussione. I due hanno avuto una conversazione pacata ma ovviamente Nex era stato avvertito del dissenzo di The Orthopedic all’uscita del brano. Pertanto l’amarezza dimostrata da Nex Cassell con i successivi articoli è dettata puramente dalla “indisponibilità” all’uso del brano, visto che non era stata firmata alcuna liberatoria.
Non solo: teniamo a precisare che The Orthopedic aveva già concluso un altro brano per un altro membro della Unlimited Struggle, E Green, il quale era stato avvertito personalmente(visti gli ottimi rapporti di amicizia) della spiacevole situazione creata da Shocca, e pertanto The Orthopedic non autorizzava l’uscita del brano anche per l’album di E GREEN.

Ci teniamo a precisare che E Green è stato l’unico artista ad aver speso parole di supporto nei confronti di The Orthopedic, postando a riguardo anche un comunicato sulla propria pagina Facebook.

In tutta questa faccenda non abbiamo mai controbattuto, sino ad oggi, ma visto il procrastinarsi dei queste spiacevoli situazioni teniamo a dare la giusta visibilità e veridicità a fatti che hanno portato alla diffamazione della figura di The Orthopedic.

Gradiremmo che oltre a queste notizie di Gossip, potessero anche essere fornite informazioni più attinenti alla musica. The Orthopedic ha sempre creduto nelle potenzialità dei produttori e artisti italiani, pertanto volevamo portarvi a conoscenza della imminente “apertura” di una piattaforma di distribuzione digitale (Itunes-Spotify-GooglePlay-Amazon) che verrà messa a disposizione per gli artisti indipendenti del panorama Rap e non, al fine di poter permettere la libera distribuzione e vendita anche agli artisti non sottoscritti ad etichette discografiche. La notizia sarà confermata quanto prima visto che si è in attesa di conferme da parte delle piattaforme.