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Speciale fly girls: la quasintervista a Loop Luna

27-05-2012 Marta Blumi Tripodi

Speciale fly girls: la quasintervista a Loop Luna

E’ una delle mc più pirotecniche e talentuose della penisola e vanta delle referenze notevoli: Turi le ha prodotto l’ultimo singolo, Musteeno la definisce “in grado di dare la paga al 99% dei rapper maschi in circolazione”, la sua eccezionale abilità in freestyle le ha permesso di partecipare a tutti i maggiori contest prima e a Mtv Spit poi. Stiamo parlando di Loop Luna, una ragazza da tenere d’occhio, indipendentemente dal fatto che siate o meno d’accordo con il famoso assunto di Sean P “No female rappers”. Ed è proprio con lei che inauguriamo un nuovo speciale di Hotmc.com dedicato alle donne nell’hip hop, un argomento di cui non si parla mai abbastanza: ecco la quasintervista (un questionario a risposte secche) a Loop Luna, in attesa dell’intervista vera e propria che arriverà non appena l’album sarà fuori.

Hotmc.com: Cenni biografici:

Loop Luna: Ho 26 anni e attualmente vivo a Roma, anche se sono nata e vissuta nella Piana di Gioia (Calabria) per la maggior parte della mia vita.
H: Che lavoro fai nella vita, rap a parte?

L.L.: Ultimamente mi sto impegnando molto nella musica, dedicando meno tempo al mio lavoro ufficiale.
H: Quando hai cominciato a fare rap e come sei arrivata fino a qui?

L.L.: Ho iniziato ad interessarmi all’Hip Hop alla fine degli anni Novanta, frequentando le prime jam organizzate dagli Astatici Click e poi attraverso il collettivo Stranimali Social Club. In seguito mi sono allontanata per due/tre anni dalla scena perché ho vissuto per un periodo all’estero. Nel 2008 ho ricominciato a partecipare attivamente alle serate finché nel 2010 è uscito il mio album TvElle. Per promuoverlo ho partecipato a varie gare di freestyle, da lì la chiamata a gare più importanti che mi hanno dato la possibilità di farmi conoscere ad un pubblico più vasto, rinnovando il mio desiderio di impegnarmi per creare nuova musica.
H: Oltre al rap, ti occupi di qualche altra disciplina dell’hip hop?

L.L.: Inizialmente mi sono cimentata un po’ nel writing, ma non faceva per me.
H: Quando ti sei accorta che l’hip hop poteva diventare qualcosa più che un hobby, per te?

L.L.: Quando ho visto che alcuni dei personaggi della scena da me più stimati mi hanno dato credito. Ma soprattutto quando gente fuori dal nostro giro ha iniziato ad ascoltare, acquistare e condividere la mia musica.
H: Finora quanta musica hai pubblicato e diffuso?

L.L.: Un mixtape, Il prequel, prodotto da Dj Manueli, missato da Dj ‘Mbatò e hostato da Fiume, contenente i miei vecchi lavori. Un disco, TvElle, e alcuni singoli, fino all’ultimo uscito a fine aprile, Tutto Chiaro.
H: Che influenza ha sulla tua musica l’area geografica da cui provieni?

L.L.: Molta. La Calabria è una terra molto difficile, che ti mette alla prova. Probabilmente non scriverei in modo così intenso se non avessi vissuto certe situazioni.
H: Qual è il tuo rapporto con il freestyle?

L.L.: Mi diverte, soprattutto quando è fatto tra amici. E’ anche stato un modo per farmi conoscere e iniziare a suonare in giro. Non ero spinta da nessuno a livello di serate, né tanto meno sono il tipo di persona che chiede di suonare o che fa la paracula, quindi le gare di freestyle erano l’unico modo per girare un po’.
H: Secondo te, perché in Italia (e più in generale nel mondo) la percentuale ragazzi/ragazze nel rap è così sfavorevole?

L.L.: In Italia perché solo da poco inizia ad essere apprezzato come genere musicale, acquisendo una certa dignità. Molta gente lo vede ancora come un genere di serie B, ma grazie al lavoro di tanta gente la situazione poco alla volta sta cambiando. Purtroppo spesso è anche una colpa degli addetti ai lavori che vorrebbero mantenere il rap come qualcosa di elitario, una musica per pochi, come se fosse una donna di cui essere gelosi. Credo che molti si avvicinino al rap, e in generale all’Hip Hop, perché è una cultura di nicchia che li fa sentire importanti e speciali rispetto agli altri, ma quando questo diventa di massa e piace a tutti, allora per loro non va più bene.
H: C’è un pregiudizio piuttosto diffuso nei confronti delle donne nell’hip hop. Lo hai mai subìto sulla tua pelle?

L.L.: Assolutamente sì. C’è tanto maschilismo, forse perché gli uomini si sentono minacciati e vedono le donne come delle intruse in un mondo prevalentemente maschile. L’ho subito più volte, ultimamente dopo la mia partecipazione a Mtv Spit: molti mi hanno attribuito relazioni con più di un artista o addetto ai lavori presente nel programma. Cosa assolutamente non vera. Sto con lo stesso ragazzo da un paio d’anni, questa è la verità, il resto sono tutte chiacchere.

H: Per molti maschi, ragazze vs hip hop è un po’ come donne vs motori, un’accoppiata decisamente poco azzeccata. Dicci un motivo per cui secondo te hanno assolutamente torto e un motivo per cui secondo te potrebbero avere un po’ di ragione.

L.L.: Hanno torto perché è un dato di fatto che ci sono molte ragazze in gamba che praticano diverse discipline, a cui, purtroppo, non viene dato abbastanza spazio. Hanno ragione quando una ragazza punta più all’aspetto estetico che allo studio della disciplina che pratica. Ma bisogna ammettere che ormai questo è diffuso anche tra i ragazzi. Quando si usa troppo l’immagine per fare passare in secondo piano la propria disciplina, significa che non si è abbastanza sicuri del proprio talento e ci si serve di trucchi per creare hype. Lo si può creare anche ricorrendo ad altri trucchi prettamente musicali, questo è molto più dignitoso. Lo sporco c’è sempre, ma c’è una bella differenza tra l’essere sporco di merda ed esserlo di cioccolato, se non altro perché prima o poi la puzza si sentirà.
H: A livello internazionale, dicci i nomi di 5 mc donna che secondo te mangiano in testa agli mc uomini.

L.L.: Jean Grae, Rah Digga, Keny Arakana, StaHHr, Boog Brown.
H: Qual è la tua mc italiana preferita e perché?

L.L.: Di rapper ce ne sono tante, di mc conosco solo Vaitea, perché regge il palco, fomenta la gente, intrattiene, rappa e canta. E soprattutto ha vero knowledge.

H: Il pezzo (altrui) che avresti voluto scrivere:

L.L.: Melma e Merda – Trilogia del Tatami

H: Il musicista che avresti voluto essere:

L.L.: John Coltrane
H: Ultimo disco acquistato:

L.L.: Ensi – Freestyle Roulette

H: Ultimo concerto a cui hai assistito:

L.L.: Prospettive di Gioia Sulla Luna.
H: Definisci la tua musica in cinque parole.

L.L.: Attitudine. Verità. Rabbia. Ironia. Presabene.
H: Una cosa che il tuo ultimo singolo ha e che nessun altro pezzo avrà mai:

L.L.: La tecnica, la genuinità e l’attitudine di una donna cresciuta con l’Hip Hop, cosciente di quella che è la realtà attuale.
H: La storia del tuo ultimo singolo:

L.L.: Tutto chiaro parla del dato di fatto che noi giovani, e soprattutto noi donne, non abbiamo un futuro. Veniamo sfruttati e trattati come numeri. E’ stato scritto in una notte, scrivo per lo più di getto, ed è stato registrato in due sessioni: prima ho fatto un provino da riascoltare e dopo un paio di settimane ho registrato la versione definitiva. E’ stato prodotto da Turi, che si è ispirato ai disco grooves degli anni ’80.
H: Recensiscilo. Il maggior pregio:

L.L.: Incastri e flow ricercati, che però non fanno perdere il significato e la comprensione del testo.
H: Recensisci il tuo ultimo singolo. Il maggior difetto:

L.L.: Che non ha avuto abbastanza esposizione, avrebbe dovuto girare un po’ di più, anche perché c’è una gran produzione alle spalle.
H: Pubblicizzalo. Uno slogan ad effetto per invitare la gente ad ascoltarlo:

L.L.: Loop Loona ha Tutto Chiaro! Get Ready!
H: Un auspicio per il futuro. Come ti vedi tra due anni?

L.L.: Migliorata, sia dal punto di vista umano che da quello musicale.
H: Progetti futuri: a cosa stai lavorando?

L.L.: Presto uscirà un nuovo singolo con video, tratto dal nuovo lavoro che stiamo preparando, Follow The Lunar.