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Beenie Man: L'intervista

10-09-2009 Haile Hanbessa

Nel backstage del Rototom Sunsplash 2009 abbiamo avuto la fortuna di incontrare e intervistare il Dottore, the King of Dancehall Moses Davis molto meglio conosciuto come Beenie Man! Apriamo nel modo migliore la sessione interviste reggae Rototom 2k9! Blessings!

Haile Anbessa: mi spiace realmente che la tua band sia bloccata a Parigi per un problema di voli. Spero che comunque lo show vada bene anche su sound…

Beenie Man: è un peccato sul serio. Comunque darò il massimo in ogni caso state tranquilli! Non c’è niente di cui preoccuparsi perché io sono qui!

H.A.: Beenie Man partiamo dai progetti futuri, cosa bolle nella tua pentola?

B.M.: ho pronto un nuovo album con tune memorabili. Tutte da numero uno in classifica. Il titolo sarà The Legend Return. Sono più di due anni che non pubblico un nuovo album a livello internazionale dai tempi di Undisputed. Quello è stato un grandissimo successo e credo che questo lo sarà anche di più. C’è stato anche un cambio di etichette perché ho venduto la mia etichetta ad una major. Divideremo tutto 50%-50%. Vedrete tutto al più presto.

H.A.: Hotmc.com è un sito che si occupa per la maggior parte del mondo hip hop. Cosa puoi dirci delle tue collaborazioni oltre oceano?

B.M.: il mondo del rap mi ama molto. Fin dai tempi di Tropical Storm ho lavorato con molti personaggi della scena rap e anche con Janet Jackson ad esempio. Soprattutto con Busta Rhymes il legame è molto stretto. Siamo amici per la vita. Ha anche collaborato al mio album di prossima uscita con un featuring. È più di 17 anni che ci conosciamo.

H.A.: Beenie Man tu sei l’indiscusso re della dancehall e con quei ritmi ti trovi più che a tuo agio. Ma anche quando su riddim più roots, sto pensando ad esempio al Bodo Riddim, impressioni notevolmente. Non hai mai pensato di coltivare maggiormente questo tuo lato?

B.M.: I am jamaiCAN so I CAN everything! (sono giamaicano e quindi posso tutto! Gioco di parole difficilmente traducibile in italiano n.d.r.). Io sono il re della dancehall è vero ma devo necessariamente conoscere e amare il roots. Fa parte della mia cultura. Devi saperlo fare bene il roots perché non è una cosa semplice. E quando io lo faccio voglio che gli amanti del roots dicano che sia un prodotto di qualità. Deve avere sempre un senso perché nel roots il senso delle cose è la qualità principale. Secondo me comunque il genere reggae è nato come dancehall prima di diventare il fenomeno mondiale che oggi è diventato. Quindi roots e danchall sono strettamente collegati per me. Ti voglio svelare un segreto a questo punto (ride). Ho pronti almeno due album di Ras Moses ( il suo nome da cantante roots n.d.r.) e sto aspettando il momento giusto per fare uscire i miei lavori più roots.

H.A.: non pensi comunque che per cantare certe cose ci si debba comportare in una certa maniera?

B.M.: certo ma io non sono ipocrita. Lo dico apertamente che a me piacciono le belle case e le belle macchine. Ma chi può dire veramente chi è un vero rasta? Solo Jah può farlo. Vedo intorno a me gente molto più ipocrita. Io sono sincero anche nella mia fede in Jah. Una delle cose più importanti che Selassie I ha detto nella sua vita terrena è che l’educazione e il divertimento dei giovani sono due elementi fondamentali della vita. A me sembra di dare un grosso contributo in entrambi i campi.

H.A.: ora vorrei affrontare il discorso delle miliardi di produzioni e di riddim che ogni anno escono dalla Giamaica. Non credi che il mercato si stia un po’ saturando a scapito della qualità del prodotto?

B.M.: la situazione che hai descritto è perfetta. In Giamaica tutti producono oramai. È una produzione di massa nel vero senso della parola! Trovi di tutto! È come qui in Italia che tutti sono allenatori della nazionale! Ma non tutti capiscono di calcio come non tutti capiscono di musica!

H.A.: data la recente scomparsa due parole su Michael Jackson…

B.M.: che dire Michael Jackson è stato un maestro per tutti noi. Un vero e proprio modello anche di stile. Sarà sempre là nella storia un po’ come Bob Marley.

H.A.: grazie mille dottore!

B.M: grazie a te Mario!